Mr Miliardo

Quando ripenso a te ,vedo una lunga ombra uscire in giardino, nella luce abbagliante di un mezzogiorno di giugno. Una specie di papa’gambalunga con un tono di voce accattivante e gesti piacioni. Eri un paziente di mio padre a cui ti rivolgevi con grata deferenza, io una ragazzina di dieci anni con le codette che teneva per mano mio fratello più piccolo.Ci avevi invitato tutti nella tua tenuta in campagna per un pranzo domenicale pantagruelico , come il tuo giro vita. Scoppiavi a ridere spesso,forse per darci l illusione di un orco buono che con uno sguardo metteva in riga tutta la famiglia .

Non mi piacevi però mi affascinava quella tua sicurezza di orgoglioso padrone di casa museo ,straripante di oggetti bellissimi, antichi e curiosi .Tu percepivi il mio scontroso pregiudizio di piccola snob  e da uomo scaltro più che intelligente , tirasti fuori il tuo più prezioso tesoro. Il tuo asso nella manica.

Avevi una collezione di antichi netsuke giapponesi .Ero pietrificata dalla meraviglia.Tu mi guardavi e sorridevi soddisfatto. Eri riuscito ad avere tutta la mia  invidia ed attenzione.Io mi riempivo gl occhi di ogni dettaglio ,ti tempestavo di domande e tu aprivi lacche, scatole ,bacheche di vetro .Non so quanto restammo li insieme, caro Mr Miliardo ,perché così ti ho soprannominato nel mio cuore.

Quando ci risvegliammo da quel sogno da sindrome di Stendhal ,era ora di andare via. Tu cercasti in tutti i modi di convincere mio padre ad accettare uno dei tuoi preziosi netsuke, come pegno di riconoscenza per le cure ricevute e per la mia adorazione entusiastica ma sapevo che non avrebbe mai accettato. Purtroppo.

Caro Mr Miliardo, non so oggi dove sei e che fine ha fatto la tua splendida collezione ma voglio ringraziarti per quel pomeriggio di magica  bellezza è dirti che oggi ..e’arrivato …