Non si può’ aggiungere nulla.solo riflettere.in silenzio.
Quando nacque il primo figlio, se lo tenne in braccio un tempo lunghissimo. Passeggiava per la stanza fissandolo negli occhi, senza però cullarlo. Qualcosa non andava in quella faccina troppo tonda, in quella lingua che sporgeva tra le labbra, in quegli occhi così distanti e stranamente stirati verso l’esterno.
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questa storia “taglia e ricuce”, come ho scritto da massimolegnani.
sentire.
in silenzio.
riflettere.
un sorriso per te, arielisolabella.
gb
mi fa molto piacere aver scoperto il tuo blog!
Sei
Sei molto gentile ed un anima gentile e’ sempre un vero piacere..incontrar la.:-) buonanotte
Molto bello questo racconto, Ariellina.
Un grandissimo abbraccio
mi piace questo racconto…….buona giornata cara ariel
ciao Ariel,
un testo difficile da commentare perché è difficile percepire le spinte motivazionali di certi genitori che riescono a trasformare in valore esistenziale un simile destino.
TADS
E’ il miglior commento .grazie da parte Dell autore. 🙂
non ho parole …lascio una carezza…
uelilaaaaaaa…………,
siamo di nuovo nel fase anti-blog?
mi fai scendere da sto tandem?
mi brucia il… lato B,
sono 18 giorni che pedalo
TADS
Ti fa solo bene Tads….per far funzionare bene i neuroni bisogna fare sport! Pedala pedala…che se dovessi scrivere ciò’ che penso in questo periodo mi censurano! 🙂 ….vabbe dai …
Giorni fa ho letto il racconto da dove l’hai ribloggato e devo dirti che è davvero bello 🙂
Ciao carissima, un abbraccio.
Ciaoooooo, Ariellina!
Ciao angelo!